San Martino, ‘Ciao parrocchia’

di A.V.

Padre Giuliano Grassi, ultimo parroco di San Martino, ha pubblicato un opuscolo in cui ripercorre la storia della comunità

Nel 1852 Pio IX affidava una porzione di Senigallia ai frati Servi di Maria che abitavano l’antico convento di San Martino. La parrocchia è stata nei decenni un punto di riferimento per tante persone, specialmente, negli ultimi decenni, per tanti giovani che hanno dato vita a diverse iniziative, molte delle quali hanno ancora un seguito. Qui è nata la prima scuola nazionale di ping-pong “Verso l’utopia” del maestro Pettinelli, la prima conferenza cittadina ‘Insieme per la Pace’, l’esperienza di un gruppo scout innovativo e sperimentatore. E poi gli incontri delle ‘Donne in nero’, testimonianze delle conseguenze sulle donne dei conflitti armati, l’accoglienza a migranti e donne provenienti dall’Est Europa, l’attenzione a tante persone fragili. Un convento che via via si è spopolato ma che ha permesso, nelle sue numerose stanze, concreta ospitalità a migranti di ogni nazione, un’opera di accoglienza spesso nascosta, risposta quotidiana a bisogni reali e sempre più urgenti. San Martino è una chiesa bella, fiera, dalla storia particolare. Spesso ha percorso una sua orginale strada pastorale, anche innovativa e non sono mancate prese di posizione decise per sottolineare l’eccessiva lentezza della pastorale ‘ufficiale’. Qui hanno trovato casa tante sensibilità inquiete e pensanti che si sentivano un po’ strette altrove, specie nel fiorire quasi rivoluzionario di esperienze post conciliari. Ma è stata anche, insieme alla cattedrale, la chiesa della ‘borghesia’ senigalliese, quella degli abitanti del centro storico che abitavano i nobiliari palazzi delle vie limitrofe e della parte ricca della città, prima che sorgessero altri quartieri residenziali.

Una storia lunghissima che negli ultimi cinquant’anni ha visto protagonista quasi assoluto Pa-dre Giuliano Maria Grassi, che è riuscito a mantenere viva la propria comunità riportando agli antichi splendori opere artistiche di grande pregio; una chiesa che ha richiamato tanti fedeli anche per le rilfessioni di don Vittorio Mencucci…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

17 + 2 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.