Madre di Misericordia

Nonostante il senso di tristezza e precarietà per le notizie sul terremoto nella nostra regione, l’inaugurazione è stato un bel momento comunitario. Ora il percorso espositivo sarà a disposizione fino al 29 gennaio, nel centrale Palazzo del Duca.

È stata inaugurata nel pomeriggio di giovedì 27 ottobre scorso, presso l’auditorium San Rocco di Senigallia, la suggestiva mostra d’arte sacra “Maria Mater Misericordiae”, organizzata dal Comune di Senigallia e dalla Regione Marche, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II e l’Anci Marche e con il patrocinio del Senato della Repubblica. L’esposizione rientra nel progetto regionale “Le mostre del Giubileo della Misericordia nelle Marche”: un’iniziativa nata con l’intento di promuovere attraverso degli eventi artistici di spessore l’Anno Giubilare della Misericordia indetto da papa Francesco.

Hanno partecipato al vernissage: il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi; l’assessore regionale ai Beni Culturali, Moreno Pieroni; il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona ed Osimo; ed i proff. Giovanni Morello e Stefano Papetti, curatori della mostra. Presente anche il vescovo della diocesi di Senigallia, Franco Manenti, seduto in prima fila, nella platea, fra il numeroso pubblico accorso per assistere all’incontro. «La più grande mostra che è mai stata organizzata in questo territorio – così si è espresso il primo cittadino Mangialardi –; il più bell’evento culturale realizzato in questa città».

«Non è la mostra solo di Senigallia, è una mostra condivisa – ha continuato il sindaco di Senigallia –, un evento che elegge il territorio nel suo insieme». Hanno assistito all’inaugurazione, difatti, tutti i sindaci delle maggiori cittadine ubicate nella Valle del Misa e del Nevola. Successivamente ha preso la parola il cardinal Menichelli. Il porporato ha inviato i presenti a riflettere sul significato religioso e spirituale della mostra: un’esposizione di opere che simbolicamente ci svelano la misericordia divina attraverso la figura della Madre di Dio. Conclusa la presentazione, sono stati ufficialmente aperti i battenti della mostra presso il Palazzo del Duca. La rassegna artistica, nel concreto, espone una serie di preziose opere dell’epoca rinascimentale in gran parte provenienti dall’omonima mostra organizzata quest’estate presso il Museo nazionale di Cracovia in occasione della XXXI GMG.

L’esposizione senigalliese è però arricchita da alcuni capolavori di eguale carattere iconografico realizzati da artisti, per l’appunto, marchigiani. Ben quarantadue le opere in esposizione – in particolare vari gonfaloni processuali – distribuite in cinque sezioni tematiche: la prima è dedicata alla “Madonna del Man- to” – uno schema figurativo, fra l’altro, assai diffuso nell’Italia centrale –, la seconda a “La Madre di Dio che allatta il Bambin Gesù”, la terza a “La Vergine della Tenerezza” – questa sezione è specificatamente contrassegnata da alcune icone –, la quarta a “La Pietà”, ed infine, la quinta alla “Vergine Maria orante”. Fra i capolavori in mostra – tutti provenienti da chiese e pinacoteche italiane – spiccano: “La Madonna della Misericordia”, dipinta da Barnaba da Modena tra il 1375 ed il 1376 – la più antica rappresentazione di questo soggetto mariano, fra l’altro – ; “La Madonna della Misericordia con i santi Stefano e Girolamo e committenti”, realizzata dal Perugino nel secondo decennio del XVI secolo; “La Madonna della Peste”, eseguita all’incirca nel 1470 da Benedetto Bonfigli; la “Madonna del Latte”, realizzata da Carlo Crivelli nel 1472; “La Vergine col Bambino e angeli”, dipinta da Lorenzo Monaco agli inizi del XV secolo; e l’immagine scelta come emblema della mostra senigalliese, lo stendardo di Tedico realizzato nel 1463 dal pittore camerte Girolamo di Giovanni e raffigurante “La Madonna della Misericordia con i santi Venanzio e Sebastiano”.

Merita una menzione speciale la cosiddetta “Vergine delle Rocce di Cheramy”: dipinta dal grande Leonardo da Vinci a cavallo dei secoli XV e XVI e proveniente da una collezione privata. Esistono al mondo altre due versioni di quest’opera leonardesca: la prima è esposta al Louvre, la seconda alla National Gallery di Londra. Inoltre, all’interno della Cattedrale cittadina, è allocata una copia in scala 1:1 de “La Pietà” di Michelangelo.

Diego Corinaldesi

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