La fede è degli umili

di Stefania Magagnini Presidente Unitalsi Senigallia

Lourdes è un luogo che parla di fiducia, fragilità e servizio. Pellegrini diocesani in partenza.

Sono oltre cinque milioni i fedeli o semplici curiosi che ogni anno si recano a Lourdes, il piccolo villaggio dei Pirenei francesi (20 mila abitanti). Lo scorso 11 febbraio si sono celebrati i 160 anni dal primo incontro tra la pastorella e la ‘Signora’ come la chiamava Bernadette. Era l’11 febbraio 1858 quando la giovane Bernadette, 14 anni, prima di sei figli dei coniugi Soubirous, mugnai, cercando legna da ardere vicino al fiume Gave, davanti alla grotta di Massabielle vide, come racconterà poi, una Signora vestita di bianco con una fascia azzurra legata alla vita e un rosario sul braccio destro.

La Madonna le apparirà per ben diciotto volte. Poi Bernadette entrerà nel noviziato delle Suore della Carità a Nevers dove morirà ad appena 35 anni nel 1879. La Chiesa ufficializzerà le apparizioni nel 1862 e Bernadette sarà fatta santa nel 1933 da Pio XI. La grotta di Massabielle, teatro delle apparizioni, è oggi il cuore di un centro devozionale che non ha eguali in altre parti del mondo.

Ed un folto gruppo di pellegrini, volontari e malati (130), guidato dal vescovo Franco, dalla nostra diocesi, insieme all’Unitalsi regionale, in treno ed in aereo si recherà proprio qui in questa settimana. Per vivere un’intensa esperienza di spiritualità, di riflessione e di servizio. A Lourdes queste tre dimensioni si incrociano continuamente, sollecitano pensieri e gesti, mettono in contatto diretto con la fragilità dell’esistenza.

Per averne meno paura, per diventare più capaci di fidarsi ed affidarsi. Per guardare con simpatia la piccola Bernardette ed imparare dalla sua grandezza: “Se avessimo la fede vedremmo il buon Dio in ogni cosa”.

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