Punto di arrivo e di ripartenza
L’editoriale di Gesualdo Purziani
Ogni anno, quando arriviamo alla Domenica delle Palme, ci voltiamo indietro e guardando al percorso fatto ci sembra di essere ancora al punto di partenza, mentre la Pasqua arriva e rischia di trovarci impreparati.
Il cammino della vita non è mai inutile, nemmeno quando è faticoso e sembra portare a niente oppure quando facciamo dei buoni propositi per cercare di migliorare qualcosa di noi stessi e puntualmente siamo smentiti dalle nostre incoerenze.
Forse è così che ci sentiamo.
Ma se ci siamo messi un po’ in ascolto della Parola, quella vera, e in ascolto di quelli che incontriamoogni giorno, allora ci rendiamo conto che questo tempo non è poi stato un tempo del tutto perso o buttato via.
Non abbiamo camminato invano, anche se il tempo che avremmo voluto dedicare alla nostra crescita interiore è stato meno del previsto, perché le preoccupazione della vita sempre più incerta hanno turbato i nostri pensieri. E anche se le opere di misericordia che ci eravamo proposti di fare sono state scarse perché con i tempi che corrono si cerca di stare molto attenti a quanto esce dalle nostre tasche.
E forse non avremo fatto grandi passi, dal momento che il nostro rapporto con la croce è stato di spontaneo rigetto, perché in fondo non piace a nessuno soffrire o anche soltanto rispecchiarci nel volto dei nostri fratelli malati, anziani o sofferenti. Ma in questa settimana, chiamata santa per gli avvenimenti di cui facciamo memoria, se vogliamo accettare di seguire le orme di quell’Uomo che porta la Croce e nonostante questo riusciremo a riconoscerlo come Signore della Vita, allora in questa Quaresima non avremo di sicuro camminato invano.