La festa dei popoli

di Mario Vichi

Domenica 1° ottobre l’invito a conoscere meglio gli immigranti del nostro territorio

La terza edizione della festa dei popoli, organizzata dalla Diocesi di Senigallia attraverso la Fondazione Migrantes e la Caritas, quest’anno propone un tema interessante: “Uno sguardo sul mondo e … saremo migliori!” Si, c’è molto bisogno da parte di tutti ma in particolare da parte di noi cattolici, di fermarsi un po’, restare in silenzio, non giudicare e osservare come vivono le popolazioni nei del mondo. Vedremo ancora sfruttamenti di ogni tipo, miseria, troppe guerre ed ingiustizie causate anche dal nostro ricco Nord. Ma non vogliamo fermarci qui. E allora ecco la seconda parte del messaggio di questa edizione: “… e saremo migliori”. Saremo migliori se abbiamo il coraggio di fare memoria di ciò che hanno fatto milioni di italiani che partivano per l’Europa e le Americh, così come oggi con tanti giovani eccellenti che anch’essi lasciano l’Italia. Memoria e rispetto!

Saremo migliori se pensiamo ad un aspetto: oggi di fatto non nascono più figli da garantire il futuro della popolazione italiana. Sono più i morti che i nati. Il futuro sarà dei figli di immigrati nati nei nostri territori. Saremo migliori se ci rendiamo conto che l’agricoltura, l’industria, il commercio, i servizi senza gli immigrati andranno a morire e l’economia crollerà. Saremo migliori se ci togliamo di dosso le paure, ci rispettiamo a vicenda, stabiliamo regole di una sana convivenza civile e sociale, lavoriamo per conoscerci, favoriamo l’integrazione, impariamo a unire le forze per costruire un futuro di vera speranza. Ogni anno sono colpito dall’entusiasmo dei migranti che vivono qui nell’organizzare questa iniziativa, spesso a dispetto delle nostre comunità troppo ferme ed addormentate. Papa Francesco ha ricevuto la “Migrantes” d’Europa e ha lanciato un richiamo o meglio un rimprovero ai cattolici europei giudicati “troppo conservatori” nell’affrontare il tema dell’accoglienza, dell’integrazione e del rispetto verso gli immigrati. Questo deve farci pensare.

Programma

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