Gherardo e noi
di Raoul Mancinelli
650 anni fa moriva il beato Gherardo, patrono di Serra de’ Conti: la comunità ecclesiale, insieme a quella civile, hanno promosso una serie di interessanti iniziative per riscoprirne la vita e le opere.
A 650 anni dalla morte (1367 – 2017) Serra de’ Conti celebra il Giubileo del patrono Beato Gherardo con un intenso programma di iniziative che si dipaneranno tra il novembre 2017 e il 20 maggio 2018, quando sarà il Cardinale Edoardo Menichelli a chiudere ufficialmente le feste giubilari presiedendo, in Santa Maria De Abbatissis, una solenne liturgia conclusiva.
Preceduto dal ‘prologo’ del 12 novembre (Fiera del Beato Gherardo e concerto del Coro ‘Francesco Tomassini’ e della banda), il programma giubilare entrerà nel vivo il 16 novembre, solennità del Beato Gherardo, con la cerimonia di apertura scandita dal tradizionale omaggio al Patrono delle istituzioni cittadine, con Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali che, presente il vescovo diocesano mons. Franco Manenti, consegneranno alla comunità parrocchiale oggi retta da don Luciano Guerri il simbolico dono del cero pasquale. Di singolare rilievo, tra le iniziative del Giubileo, la stampa e la diffusione di una nuova, documentatissima biografia del santo. Il volume, “Il Beato Gherardo da Serra de’ Conti”, è opera dell’insigne storico prof. Dario Cingolani, con la partecipazione della prof.ssa Benedetta Montevecchi, ed è edito dall’Istituto di Ricerche per la Religiosità Popolare e il Folklore nelle Marche. Sarà presentato al pubblico il 10 dicembre, illustre ospite – nella occasione – Padre Ugo Fossa da Camaldoli.
Nel programma: il Giubileo dei Malati (18 novembre, col concorso di Anteas e Unitalsi e l’intervento del vescovo emerito Giuseppe Orlandoni), una serie di incontri di catechesi pastorale (29 novembre, 6 dicembre, 13 dicembre, 20 dicembre) tutti con l’intervento di mons. Manenti, una suggestiva e coinvolgente ‘Lectio Divina’ in programma per il febbraio 2018 nel Monastero di Santa Maria Maddalena con la partecipazione dei Monaci di Fonte Avellana, una missione popolare di evangelizzazione (marzo/aprile 2018), il Giubileo delle Confraternite previsto per il 15 aprile e una scuola di cultura monastica, sempre tra l’aprile e il maggio del prossimo anno. Notevole per spessore culturale e richiami di spiritualità anche la grande mostra che sarà inaugurata a fine febbraio 2018 e nella quale troveranno spazio le opere di padre Tarcisio Generali (1904-1988), il religioso al quale si debbono i decori della cappella del Beato, e che occupa un posto eminente nell’arte italiana contemporanea. Monaco di Santa Croce di Sassoferrato e seguace della Regola di San Benedetto, il Beato Gherardo trascorse intensi anni della sua vita a Santa Croce col Beato Alberto da Sassoferrato, in un vicendevole scambio di esempi di vita santa.
A Serra de’ Conti operò come Rettore della Chiesa di Santa Maria de Abbatissis, come beneficiario della chiesa di Santa Lucia ed infine di quella di Santo Stefano di Busseto. La tradizione lo vuole dedito anche alla penitenza e alla vita eremitica e gli attribuisce poteri miracolosi e taumaturgici. Famosi, fra gli altri, quattro miracoli che compì in vita ed alcuni prodigi registratisi dopo la sua morte, che lo colse nel 1367 alla veneranda età di 87 anni. Traslato più volte nel corso dei secoli, il corpo del Beato Gherardo è oggi esposto alla venerazione dei fedeli in un’urna di vetro sistemata nella cappella situata in fondo alla navata sinistra della chiesa serrana di Santa Maria de Abbatissis e continua ad essere oggetto di particolare devozione. Una devozione che le iniziative giubilari sapranno accompagnare anche con una esauriente collocazione storica di questo personaggio che tanto ha inciso non solo sulla evoluzione religiosa del luogo, ma anche sul suo profilo civile.