Giorgio Mercuri trasforma la terra brulla in poesia

Una mostra che racconta dove siamo

La forma, la luce, la rapidità del segno e l’intensità del colore: sono gli aspetti più importanti dello stile di Giorgio Mercuri cui è stata dedicata una mostra dal titolo “Il pane nostro”, allestita allo Iat di Ancona, ex Magazzini del sale, dal 18 novembre al 6 gennaio 2018. L’evento, promosso dalla Fondazione Arca è stato sostenuto da Federalberghi Marche, Rotary di Ancona e dall’Azienda Vinicola Angeli di Varano. Al vernissage, il 18 novembre, dalle ore 18.00 alle 19.30, interverranno: Emiliano Pigliapoco, Presidente dell’associazione regionale Federalberghi, Nadia Stacchiotti, blogger e autrice del libro “Racconti di Marche”, pubblicato dalla casa editrice Giaconi, Roberto Rossini, lettura dei testi: Ugo Betti, Libero Bigiaretti, Paolo Volponi, Franco Matacotta e Dolores Prato.

All’organizzazione della mostra hanno collaborato Francesca Pongetti, Alessandro Posanzini e Massimo Berti. L’artista è uno degli esponenti del Colourfield painting nella regione Marche. Egli, infatti, disegna oggetti che raccontano la storia agricola e sociale della sua terra d’origine. L’argomento è sviluppato, attraverso l’immagine della giostra girevole attrezzata per lo svago. Le scene, che hanno come soggetto il territorio marchigiano, sono emblematiche: chiunque potrebbe salire sul seggiolino e incominciare a girare. Le note critiche di Andrea Carnevali, curatore della mostra e Agostino Colli dell’Archivio Provinciale dei Cappuccini Lombardiillustrano il percorso espositivo e lo stile dell’artista che nel tempo è diventato sempre più evocativo e libero da vere e proprie regole accademiche. Pur conservando l’entusiasmo per il colore, questa volta, Mercuri ha voluto ricordare, per mezzo dei “Fioretti” di san Francesco, la figura di santa Chiara che ha ispirato, anche, la mostra di Daniele Morresi, presso lo SpazioArte (di via F.lli Bandiera, 29) a Senigallia che si potrà vedere fino al 30 novembre (venerdì e sabato).

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