Non avere paura della vita
Il Vangelo della domenica di Paolo Curtaz
Per avere un ordine di grandezza, un talento corrisponde a vent’anni di lavoro di un operaio, quindi fra centocinquanta e duecentomila euro! Al primo servo viene consegnata la strabiliante cifra di 1,2 milioni di euro, da farci un bell’investimento. E così accade: i primi due servi fanno fruttare il talento, raddoppiandone il valore.
Nell’interpretazione Matteana cosa sono i talenti? I doni preziosi che Gesù fa alla comunità cristiana: la Parola, i sacramenti, la logica nuova del Vangelo, la Chiesa. Doni preziosi che ci hanno cambiato la vita e che siamo chiamati a far fruttare, non a lasciare irrancidire.
Che tristezza vedere le nostre comunità fare come il terzo servo che seppellisce il talento del Signore sotto cumuli di prescrizioni e di ritualità esteriori… Il terzo servo viene duramente punito, in maniera esagerata.
Dio si comporta con lui come lui immagina che sia Dio. Il fedele che si immagina Dio come un orribile mostro fa di Dio un’esperienza orribile. Se non convertiamo il nostro cuore alla novità del vangelo, alla fiducia di un Dio che ci consegna suoi tesori, fidandosi di noi, non faremo che portare avanti, di lui, un’idea piccina e sconfortante. Troppo spesso, ancora! Una fede fondata sulla paura non da nessun frutto.
Intimorito dalla sua idea di Dio, replica stizzito il padrone, avrebbe potuto almeno dare il talento ad una banca (la comunità?) che lo avrebbe…