Gioia, per davvero

a cura di Antonio Vitale

Intervista al vescovo di Senigallia, Franco Manenti, per farci raccontare come è nata la sua prima Lettera pastorale. Il pastore sottolinea la necessità di muovere cambiamenti concreti, personali e comunitari, che partano da una serena e seria riflessione.

È la prima lettera pastorale del vescovo Franco Manenti e si intitola ‘“Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”(Gv 15,1). Ed è immediato il riferimento a quella stessa gioia di cui parla papa Francesco nella sua esortazione apostolica ‘Evangelii gaudium’. Mentre l’agile libretto che la contiene sta circolando in diocesi, abbiamo voluto parlarne con lui per sapere cosa lo ha maggiormente stimolato nello scrivere alla chiesa locale ed a quanti hanno voglia di mettersi un po’ in discussione, anche partendo da questo piccolo sussidio.

Qual è lo scopo della sua Lettera. L’ha scritta perché sia un modo per riflettere oppure ha un risvolto più concreto?

Lo scopo della Lettera è indicato nell’introduzione: favorire la “pratica del discernimento” raccomandata da Papa Francesco nell’EvangeliiGaudium, come il percorso che garantisce quel rinnovamento personale e comunitario richiesto dal Papa alle comunità cristiane, quale condizione per diventare comunità che testimoniano effet- tivamente il “vangelo della gioia”.

Mi hanno colpito molto le domande che lei chiama “per il discernimento personale”, leggendole sei costretto a fermarti e pensare a come rispondere, quale è stato lo spunto che lo ha portato a questa scelta.

La proposta di un discernimento personale, accanto a quello comunitario intende favorire una lettura della Lettera che avvii percorsi di reale cambiamento, sia personale che…

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