Giornali tra la gente

di Gualtiero Bassetti, presidente Cei

Il cardinale Bassetti è stato a Pesaro in occasione del rilancio del settimanale interdiocesano ‘Il Nuovo Amico’

La Chiesa italiana ha a cuore la presenza mediatica sul territorio e ha a cuore i media diocesani, attraverso i quali diffonde il suo messaggio in molte case. In questo senso, pur dando la giusta attenzione alle modalità digitali di comunicazione, tuttavia i settimanali si confermano, ancora oggi, un patrimonio da consolidare e sviluppare, in quella che è una vera e propria ricchezza dell’editoria cattolica. Già nel Direttorio del 2004, sono ben delineati il ruolo e l’importanza dei settimanali diocesani: “In modo particolare i settimanali cattolici rappresentano ancora oggi un riferimento in molte diocesi. Per lungo tempo hanno costituito il principale presidio comunicativo. Oggi vivono una fase di rinnovamento in un contesto di molteplici e diversificate presenze mediatiche con cui sono chiamati a crescere nella collaborazione e nella sinergia”. (n. 158). Lo abbiamo ribadito anche nel Comunicato finale dell’Assemblea generale della Cei del maggio scorso (22-25 maggio 2017): “L’attenzione dell’Assemble- a Generale è stata posta anche sui media diocesani, nella consapevolezza dell’importanza a livello territoriale di poter disporre di strumenti con cui assicurare voce e chiavi di lettura autorevoli, contribuendo quindi alla formazione dell’opinione pubblica”.

L’Auditorium Pedrotti nel conservatorio “Rossini”

I settimanali diocesani continuano a rappresentare un presidio importante sul territorio dove la Chiesa locale vive ed opera, e dove è giusto che abbia la possibilità di esprimersi liberamente e di raggiungere le case, le famiglie, le persone. Inoltre, non possiamo non notare che la capillarità con cui le testate diocesane sono presenti nel nostro Paese, rappresenta un’occasione unica per raccontare un territorio che conoscono, e lo conoscono perché lo abitano in prima persona. Questo perché chi scrive sui settimanali diocesani, chi parla alla radio locale, chi alimenta il sito internet del quotidiano davvero è “giornalista di prossimità”, che vive il territorio, che conosce le realtà che descrive, che è in relazione con le persone cui si riferisce.

In tal senso, il mandato di carità dei media territoriali è proprio quello di raccontare dal di dentro le periferie, esistenziali e fisiche, e, lavorando in sinergia con i media nazionali (Sir, Avvenire, Tv2000, Radio Inblu), far conoscere ciò che di bello accade anche oltre il confine della provincia. Allo stesso tempo, agire sul territorio, fare informazione ma anche formazione, coltivare il senso di comunità, l’appartenenza ecclesiale, attraverso una passione per il lavoro che si nutra di verità e di rispetto per l’uomo, perché non vi è racconto che non passi attraverso il rispetto della dignità umana senza facili strumentalizzazioni.

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