Giornata dei poveri

Anche nella nostra diocesi, domenica 19 novembre, l’attenzione alle persone in difficoltà

Quando Papa Francesco ha voluto la ‘Giornata mondiale dei poveri’ ha inteso mettere al centro la persona dei poveri perché orientasse lo sguardo della Chiesa. Non è una giornata di raccolta offerte o di riflessione teorica, ma un’occasione per guardare il mondo e la storia con gli occhi di Dio. è l’ottica con cui il Vangelo di Luca dice “Beati voi poveri, perché vostro è il Regno di Dio”, cioè Dio progetta il suo regno a partire dalla felicità anche dei poveri. O quella del Vangelo di Matteo: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. ” Cioè : “Dovete cercare la libertà dalle cose, cioè la beatitudine che viene dall’essere, non dall’avere.” è per questo che Gesù non ha semplicemente amato i poveri, si è fatto povero, per noi. “E’ la vocazione –dice il Papa – a seguire Gesù povero”. Celebrare la Giornata mondiale dei poveri è l’opportunità di guardare la vita della Chiesa a partire dal non avere, non potere, non contare, così da potersi fidare della Parola e della Grazia, così da poter cambiare le cose a partire dall’amore prima che dalle organizzazioni più o meno efficienti.

“I poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo. Essi sono i mille volti segnati dal dolore, dall’emarginazione, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigionia, dalla guerra, dalla privazione della libertà e della dignità, dall’ignoranza e dall’analfabetismo, dall’emergenza sanitaria e dalla mancanza di lavoro, dalle tratte e dalle schiavitù, dall’esilio e dalla miseria, dalla migrazione forzata. La povertà ha il volto di donne, di uomini e di bambini sfruttati per vili interessi, calpestati dalle logiche perverse del potere e del denaro. Quale elenco impietoso e mai completo si è costretti a comporre dinanzi alla povertà frutto dell’ingiustizia sociale, della miseria morale, dell’avidità di pochi e dell’indifferenza generalizzata!”. Mettere i poveri, almeno per un giorno, sotto la lente della condivisione, ci aiuta a comprendere che il senso della vita, ed ancor più della vita cristiana, è amare e condividere le gioie ed i dolori di questa umanità spesso affaticata e stanca. Per star bene non si può che partire dal voler bene. Perciò questa giornata è l’occasione per “creare tanti momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto. Così che la condivisione diventi stile di vita”Perché i poveri – citando il Beato Paolo VI – appartengono alla Chiesa per «diritto evangelico» e obbligano all’opzione fondamentale per loro.

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