I buoni che profumano di dignità

di Chiara Michelon

Una breve visita alla cooperativa sociale e azienda agricola nata in seno a Fondazione Caritas Senigallia è sempre fonte di novità: due storie da conoscere.

“Undicesimaora”: una visita alla cooperativa sociale e azienda agricola nata in seno a Fondazione Caritas Senigallia è sempre fonte di novità: le ultime sono la certificazione BIO per la produzione dell’Orto della solidarietà dal primo gennaio 2017 e i nuovi orari di apertura del punto vendita (tutte le mattine dal lunedì al sabato e in orario pomeridiano lunedì e giovedì), per dare la possibilità a tutti di contribuire alla crescita di un lavoro virtuoso grazie al semplice acquisto di prodotti bio, a km zero e coltivati con amore.

Alessandro, senigalliese con un passato difficile alle spalle, di tossicodipendenza e di detenzione, ha iniziato quattro anni fa a lavorare qui, attraverso una borsa lavoro, per riprendersi in mano una vita che scivolava via e che non gli restituiva più nulla. Oggi gestisce l’orto e coordina il punto vendita con una passione rara: “La campagna mi è sempre piaciuta: è grazie a lei se ho vinto la mia sfida personale e sono riuscito a ricominciare. Il mio lavoro non è semplice perché rapportarmi gli altri, persone sempre in bilico, casi difficili, necessita di tanta pazienza e di un polso deciso. Ma è proprio perché io ho superato tante difficoltà nella vita che so comportarmi con le persone più problematiche”. Si fa valere, si fa rispettare, e sopra tutto insegna una cosa, ai suoi compagni dell’orto: amare la terra, amare i suoi frutti, rispettarli, curarli, dare loro il giusto valore. “I nostri ortaggi crescono con valori forti”, recita lo slogan di Undicesimaora. È un valore doppio se si pensa che a coltivare e lavorare sono disoccupati vincitori di borse over 30, ex detenuti ed emarginati sociali, migranti e richiedenti asilo, uomini e donne che si sono riappropriatidi una vita allo sbando e hanno scoperto nella terra un mezzo di indipendenza economica e di riscatto reale, tangibile, ammirevole.Il grande apprezzamento da parte di ristoranti e pizzerie che utilizzano settimanalmente gli ortaggi di Undicesimaora lo dimostra.

Ayouba viene dal Ghana, ha 30 anni ed è meccanico: “Sono in Italia da sei anni, ho cambiato tanti Paesi e lavori. Ora lavoro come agricoltore, ma il mio cuore resta tra le macchine e i motori. Ringrazio per avere un mestiere, in questo momento, perché senza mi sentirei perso e sconfitto.

Mangiare quello che coltivi e curi dà una grandissima soddisfazione”.“Con gli amici africani” continua Alessandro “ho creato un bel rapporto, fatto di sincerità, di sorrisi, di litigi, anche, ma di profondo rispetto. Sono dei grandi lavoratori e so che su di loro posso contare. La nostra forza, la forza di Undicesimaora, sta nell’aspetto sociale del progetto”. È la forza che spinge da sotto e fa crescere buoni frutti, grandi valori e persone migliori.

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