Il “Credo” della maggiore età
Domenica 26 novembre, alle ore 17.00, la cattedrale di Senigallia accoglie i giovani invitati dal vescovo per la ‘Redditio fidei’
L’appuntamento con il ‘Credo a voce alta’ è ancora un’occasione in cui la nostra Chiesa locale deve chiedersi come proporre la gioia e la bellezza del Vangelo ai giovani in un tempo in cui, anche dalle loro parti, si pensa di poter fare tranquillamente a meno di Dio e di tutto il relativo corredo di proposte. E la spiritualità è una roba talmente privata che nessuno può metterci bocca. Ecco perché questo questo appuntamento,è importante: occorre osare ed andare a pescare i diciottenni delle proprie comunità per invitarli ad una serata diversa e l’invito, fatto dal vescovo e mediato dal parroco e dalle comunità, significa intanto dimostrare interesse per quanti, forse, non si vedono più in ambienti ecclesiali.
Anche se hanno transitato in diversi locali parrocchiali, hanno ricevuto il sacramento della Cresima e prima ancora molti di loro si sono coinvolti in percorsi di formazione che poi, per i più vari motivi, sono stati abbandonati. Le parrocchie spesso non sanno come attrezzarsi per essere luoghi attrattivi, capaci di parlare la lingua delle giovani generazioni ed il rischio di gettare la spugna è sempre incombente. La nostra diocesi continua ad impegnarsi tanto in questo ambito e nel tempo ha messo in cantiere diverse attenzioni. Ne parliamo con Maria Savini, responsabile del Servizio diocesano di Pastorale giovanile.
Maria, perché un appuntamento come la Redditio fidei?
È il quinto anno che in diocesi viviamo la Redditio fidei. Il vescovo, attraverso una lettera, raggiunge tutti i diciottenni cresimati delle nostre parrocchie, invitandoli ad incontrarsi in Cattedrale per ridire il Credo a voce alta insieme alla comunità. Si tratta principalmente di un desiderio di incontro. L’anno della maggiore età è un anno importante per il ragazzo; esso è atteso con impazienza, è visto come un traguardo importante perché è l’anno del passaggio verso la vita adulta: l’autonomia del “poter prendere la patente”, l’acquisizione di responsabilità civili, la consapevolezza di essere più imprenditori di se stessi… sono tutti elementi che non lasciano indifferente il ragazzo. È bello che anche la comunità cristiana si faccia vicino al giovane in questo anno importante, che vada in cerca di lui nella persona del vescovo. Ci stiamo interrogando quali possono essere le modalità più adatte per cercare i giovani, quali cammini e occasioni di incontro proporre loro perché la Redditio non sia un appuntamento isolato, ma traguardo e partenza allo stesso tempo; è una riflessione importante che abbiamo fatto e continueremo a fare.Certamente questo appuntamento ricorda alle nostre comunità l’importanza di mettersi in ricerca delle persone, anche di chi non incontriamo da tempo nei nostri luoghi e nelle nostre iniziative.
Quali sono le proposte cardine della Pastorale giovanile diocesana?
Alla base della Pastorale Giovanile diocesana ho sempre scorto il desiderio di far incontrare al giovane il volto di Cristo; è quello che ho…