Il verde fa discutere

L’abbattimento dei pini marittimi nei pressi della stazione e la gestione ambientale in città

Con l’abbattimento degli alberi, sono stati avviati martedì mattina i lavori per l’ampliamento del parcheggio della stazione ferroviaria di Senigallia in viale Bonopera, tra via Poerio e il piazzale del capolinea degli autobus. “Esiste una relazione agronomica redatta dal dipartimento di Scienze agricole dell’Università di Bologna – spiega il sindaco Mangialardi – che evidenzia i rischi per l’incolumità pubblica, dati dal precario stato degli alberi lì presenti e, in particolare, dal loro sfilamento, con sesto di impianto troppo serrato. Solo nell’ultimo anno ne sono caduti ben tre, causando in un caso anche notevoli danni alle auto in sosta. Preso atto di questa situazione, abbiamo deciso di dare corso alla pianificazione approvata dal Consiglio comunale, che prevede proprio in quell’area la creazione di un parcheggio con le risorse accantonate tramite la monetizzazione dei posti auto non realizzati nel centro storico”.

Nell’immediato saranno creati 75 nuovi stalli di sosta e si renderà l’area idonea a ospitare in futuro una eventuale struttura Fast Park che porterà la capacità totale fino a 132 stalli auto. “Tengo a precisare – continua il sindaco – che è totalmente falso dire che con l’abbattimento di quegli alberi scomparirà un pezzo di verde urbano. Il progetto prevede la piantumazione in varie aree della città di 330 nuove piante, più del doppio di quelle rimosse dalla stazione”. Il riferimento è alle recenti dichiarazioni degli ambientalisti senigalliesi che hanno fortemente osteggiato il progetto e che non si aspettavano questa accelerazione. Tra questi Virginio Villani, presidente di Italia Nostra, l’associazione che era già intervenuta per l’abbattimento di varie piante in città. Nel 2016 Villani aveva sollecitato l’Amministrazione comunale a fare un passo indietro per salvare la pineta di viale Bonopera: «Di fronte all’emergenza posti auto causata da una mancata pianificazione, non si trova altra soluzione che ricorrere ancora una volta all’eliminazione del verde urbano. Per indorare la pillola si parla di operazione di “riqualificazione di un’area degradata” e si ricorre alla giustificazione che gli alberi sono malati: è una favola cui non crede più nessuno, anche perché lo stato precario degli alberi dipende dalla mancata manutenzione».

Al giudizio negativo si affiancano anche le associazioni ambientaliste “Gruppo Società e Ambiente” e “Confluenze”: «Non è certamente con l’eliminazione del piccolo giardino della stazione che si può trovare la soluzione ai parcheggi che andrebbe invece cercata in una programmazione mirata».

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