La briscola che desta passioni
di Silvia Fabri
Un originale torneo ha coinvolto alcuni ospiti dell’Opera Pia ‘Mastai – Ferretti’: molto più di un semplice gioco a carte.
Due pomeriggi di partite serrate alla Fondazione Opera Pia Masti Ferretti di Senigallia dove il 16 e il 17 maggio si sé tenuta una simpatica gara di briscola. Otto le coppie che si sono iscritte, belle agguerrite e con la voglia di aggiudicarsi l’ambito primo posto. Una questione di onore, di orgoglio, più che per il premio. Che ovviamente non è mancato: ai primi tre classificati è andata una bella coppa, a tutti è toccata una medaglia ricordo consegnata dallo stesso Mario Vichi, presidente della Fondazione.
I giocatori si sono sfidati alla presenza del pubblico che parteggiavae girava allegro fra i tavoli verdi – senza tuttavia disturbare, perché, sappiamo bene, le carte sono un gioco serio! Nel torneo si sono distinti Teresa e Gino che, fortunatissimi, buttavano lui i carichi, lei le briscole in un susseguirsi di esclamazioni esaltate del pubblico. Questo ha permesso loro di salire sul podio, ma al terzo posto preceduti dalla coppia formata dalle signore Giliana ed Eleonora e dai super vincitori Romana e Piero.
Il torneo è stato organizzato dall’Opera Pia per i suoi ospiti grazie all’apporto del gruppo animazione della Cooperativa Progetto Solidarietà e al prezioso contributo di Giorgia e Diana, le due giovani che – con la cooperativa- prestano servizio civile presso la Fondazione.
Altro che un semplice gioco di carte. Il grande poeta Giosuè Carducci era appassionato di briscola e scopone. Amava primeggiare in ogni situazione, e la sua indole prepotente lo portava a pensare di essere un grande giocatore di carte: gli amici, per non contraddirlo e per una certa forma di rispetto, non avevano problemi ad assecondarlo, lasciando che vincesse le più volte. Uno di loro però, ‘il Mosca’, non aveva queste remore e, immancabilmente, lo batteva al gioco ogni volta che gli era possibile. Un giorno “il Mosca” venne avvicinato dalla moglie del poeta, Elvira, che lo supplicò di far vincere il marito alle carte dato che quando Carducci perdeva era solito restare due o tre settimane senza scrivere un solo verso!
E per venire ai giorni nostri, un altro scrittore, Stefano Benni, dedica questa sua descrizione proprio alla briscola. “La briscola. Gioco molto semplice. L’avversario sbatte sul tavolo una carta, e voi dovete sbatterla più forte. I buoni giocatori rompono dai quindici ai venti tavoli a partita. È opportuno, prima di sbattere la carta sul tavolo, inumidirla con un po’ di saliva. Le carte prendono così la caratteristica forma a cartoccio, e la durezza di un sasso”.