La dignità dei minori nel mondo digitale: le domande alla Chiesa

La cultura digitale, in ogni sua dimensione, ha un fortissimo impatto sulle relazioni e sull’ambiente di vita dei più piccoli. Senza considerare i pericoli della rete.

Si è aperto martedì scorso a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana, il Congresso internazionale “La dignità dei minori nel mondo digitale”, ospitato dal Centro per la protezione dei minori dell’Ateneo. L’attenzione nel corso dei lavori, sarà mirata sul campo scientifico e tecnico ma con una prospettiva per promuovere un’azione appropriata. Il Centro per la Protezione dei minori ed il suo partner, l’Alleanza Globale WeProtect, hanno invitato più di 140 esperti internazionalmente riconosciuti dal mondo accademico, degli affari e della società civile, ma anche leader politici e rappresentanti religiosi delle diverse parti del mondo. Zulle tematiche del congresso, Philippa Hitchen, di Radio Vaticana, ha intervistato la baronessa Joanna Shilds, fondatrice dell’Alleanza Globale WeProtect A conclusione del simposio ci sarà anche un intervento di Papa Francesco.

Quale ruolo specifico pensa che la Chiesa possa avere in questo campo?

La generazione che sta crescendo adesso, i post millenial, sono cresciuti fin dall’inizio connessi con gli smartphone, con i social media.

È molto differente: da alcune ricerche recenti è emerso come questi giovani escano di meno ed entrino nell’età adulta molto più lentamente rispetto alla generazione precedente, perché ogni cosa è a portata di mano. Quindi ciò che bisogna fare per relazionarsi…

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