La nostra Chiesa vicina ai fidanzati

di Chiara Pongetti

Il Seminario ha accolto alcune esperienze di accoglienza per giovani coppie che hanno voglia di illuminare il loro percorso dalla Parola di Dio, dalla vita comunitaria, dalla vita di altre persone

Presso il nostro Seminario vescovile hanno preso il via alcune esperienze di accoglienza per fidanzati, promosse dalla Pastorale vocazionale, in collaborazione con la Pastorale giovanile e familiare. La proposta è molto semplice e di per sé quasi scontata: una settimana di vita comune nella vita ordinaria – mantenendo cioè i propri impegni lavorativi o di studio – ma accolti in seminario, al terzo piano, accompagnati dalla comunità di consacrati che lì vive e da una coppia di giovani sposi.

L’iniziativa è nata senza dubbio dalla ricchezza delle esperienze di vita comune di cui la nostra diocesi ed insieme dalla presenza di un luogo, il nostro seminario, che è il segno della cura della nostra chiesa per le vocazioni. Si è quindi proposto – in via sperimentale – ad alcune coppie di fidanzati – 3 coppie per ogni esperienza – di vivere in una settimana un tempo di accoglienza presso il seminario fatto di condivisione della vita, di preghiera, di fraternità, di formazione e confronto. Per i fidanzati condividere la vita nella sua ordinarietà al ritmo della Parola, ricavandovi tempi quotidiani per un confronto di coppia nel Signore, è l’occasione per scendere in profondità nel proprio percorso di coppia, radicandosi in maniera sempre più decisa nel Signore. Ogni giorno la giornata si apre con la preghiera comune delle Lodi e la Parola spezzata per quel giorno, ogni sera una proposta differente: una preghiera di adorazione, una catechesi, un confronto a partire dalla propria storia, una serata di semplice fraternità.

L’esperienza si è rivelata portatrice di un forte sapore ecclesiale: da un lato infatti i fidanzati percepiscono in modo chiaro e concreto la cura personale della Chiesa per la loro storia che si fa loro accanto nel cammino, “Perché ogni cammino – se condiviso – è meno faticoso e più bello”, dice Sonia, che con suo marito Francesco ha accompagnato la settimana. Dall’altro lato le coppie incontrano in questa settimana diverse vocazioni – sposi, consacrati, sacerdoti – e dall’incontro si esce arricchiti di quella ricchezza che solo la comunione della diversità può originare: “la coppia non è solo una cosa inter-nos – dice Francesca, una delle “fidanzate” che ha vissuto l’esperienza – ma vita che prende forma in mezzo agli altri. Una settimana vissuta con altre coppie e persone con vocazione diversa dalla nostra ci ha mostrato che il Signore ha per ognuno un progetto d’amore e vederlo negli altri ha riconfermato che anche per noi ne ha uno altrettanto bello da scoprire.

Le prime quattro settimane, due con fidanzati, due con fidanzati vicini al matrimonio sono state esperienze molto diverse tra loro, dove ogni coppia, diversa per età, per provenienza, per percorsi, ha trovato cibo buono per il suo cammino: lì dove si trovavano il Signore nella Chiesa si è fatto loro accanto. Allora da questi primi esperimenti, l’incoraggiamento a proseguire e farne una proposta nuova per essere accanto come Chiesa alla vita delle persone.

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