La Siria quasi liberata rinasce dai bambini

a cura di Daniele Rocchi

Padre Bahjat Elia Karakach, parroco a Damasco, intravede “un orizzonte”. Ma perché questo si realizzi veramente è urgente promuovere una cultura di accoglienza e speranza.

Padre Bahjat Elia Karakach, francescano della Custodia di Terra Santa, è nato ad Aleppo, in Siria. Dal 2016 padre Karakach è il guardiano del convento della Conversione di San Paolo, a Damasco, e parroco della locale comunità latina composta da circa 250 famiglie, frequentata anche da molti cristiani appartenenti ad altri riti. Con lui proviamo a fare il punto sulla crisi siriana, che dopo la sconfitta militare dell’Isis, pare essere giunta ad una svolta.

Padre Karakach, sembra che la guerra stia lentamente finendo e che la Siria possa riprendere a vivere. È davvero così? Qual è la situazione nel Paese?

Oggi c’è più speranza rispetto a un anno fa, abbiamo un orizzonte. La svolta si è consumata dopo la presa di Aleppo (dicembre 2016, ndr.). Oggi avvertiamo un miglioramento della vita quotidiana, a Damasco, per esempio abbiamo di nuovo l’erogazione di energia elettrica per 24 ore, alcuni servizi pubblici stanno tornando alla normalità e questo rende più facile la vita quotidiana della popolazione. Tuttavia bisogna dire che la ripresa è lenta perché i nostri giovani sono ancora al fronte.Lo Stato islamico è stato sconfitto militarmente ma la sua ideologia terroristica è ancora piuttosto diffusa e…

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