Loris e la sua domanda di vita

di Gabriele Pagliariccio

Qualche idea pensando alla vicenda drammatica dell’uomo che ha scelto il suicidio assistito in Svizzera perché abbandonato

Loris se ne è andato. Loris Bertocco ha scelto di morire volontariamente, ha deciso per il suicidio assistito in Svizzera. La vita gli era diventata insopportabile, insostenibile, è morto l’11 ottobre scorso. Nel 1977 un incidente stradale lo aveva reso completamente paralizzato per una frattura delle vertebre cervicali. E questa situazione era peggiorata nel corso degli anni anche per il subentrare di una cecità chegli aveva reso la sua condizione insopportabile. Ma a rendere la situazione ancor più drammatica, se possibile, era stata lamancanza di un’assistenza ade- guata da parte dello stato. Scrive Loris nella lettera di addio che lo Stato “continua a negarmi il diritto ad una assistenza adeguata”. Ma l’affermazione più grave, che colpisce al cuore, è quella che“Se avessi avuto i mezzi per pagare, qualcuno che si prendeva cura di me non avrei forse deciso in questo senso”. Intollerabile: nell’Italia dove la salute è un diritto per tutti, tutelato dalla Costituzione ci sono persone che giungono sino al suicidio perché non adeguatamente tutelate, supportate. Sole con la propria disperazione, con la malattia, con la sensazione angosciosa di essere abbandonati dalle istituzioni, sole di fronte alla sofferenza senza la possibilità materiale di poterla alleviare. Loris si è arreso ed insieme a lui lo Stato è stato sconfitto, incapace di rispondere ai bisogni della gente, di chi ha una disabilità cronica con necessità di cure continue e costose che la famiglia non riesce a sostenere. Lo Stato ci dà l’impressione di essere solamente impegnato a tagliare risorse, a ridurre le potenzialità dell’assistenza domiciliare, ridotta ai minimi termini -“dallo Stato solo un’elemosina” – e con mezzi sempre più risicatinon in grado di offrire adeguata assistenza a disabili, anziani e portatori di handicap.

La salute è un diritto prioritario per ognuno di noi e, se ce ne fosse ancora bisogno, questa triste vicenda ci dimostra come nessu- no può farne a meno. Tutti dobbiamo contribuire alla riaffermazione di questo diritto, alla sua difesa a tutti i livelli della vita sociale e politica svolgendo un ruolo di continuo sollecito…

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