Nella città posta ai confini

Il Vangelo della domenica di Paolo Curtaz

Il ministero pubblico di Gesù è iniziato in sinagoga, a Cafarnao, la città dove abitano Pietro e Andrea.

Sono proprio loro, insieme a Giacomo e Giovanni, ad essere i primi discepoli chiamati a seguirlo.

Marco si sta rivelando un abile narratore: il suo stile asciutto e sintetico nasconde delle sfumature che dobbiamo cogliere per capire l’intensità dell’annuncio.

Uscito dalla sinagoga Gesù entra in casa di Pietro, ne guarisce la suocera, accoglie la folla sul calare della sera, poi, di notte, esce a pregare: ecco una delle giornate “tipo” di Gesù. Vi lamentate, come me, di avere poco tempo e di correre da mattina a sera? Non ditelo al Maestro. Guariti per servire. La suocera di Pietro è febbricitante.

La febbre, lo sappiamo, può essere segno di un lieve malanno o di una malattia mortale: qui diventa il simbolo di ogni stato di malessere dell’uomo. Pietro e Andrea vanno da Gesù e gliene parlano. Non chiedono un intervento, né una guarigione: sono il modello del discepolo che fa della preghiera un momento in cui affida al Signore senza imporre la soluzione. E Gesù interviene con garbo, con gentilezza, la prende per mano e la guarisce.

La suocera si mette a servire il Signore e i suoi familiari. Il verbo usato per la guarigione…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

diciannove − tredici =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.