Radio, giornali, cinema: ricchezza per tutti
a cura di A.S.
Per la prima volta a Roma l’incontro tra i media ecclesiali: presenti numerosi direttori, giornalisti ed amministratori dei media di diverse diocesi italiane. Anche Senigallia c’era.
“Confermo la vicinanza della Cei, dei vescovi, della Segreteria generale rispetto a tutti i nostri media, che oggi devono farsi carico di due realtà: da un lato l’importanza della comunicazione e dall’altro i problemi e le opportunità create dall’innovazione”, così monsignor Nunzio Galantino, Segretario generale della Cei, in apertura dei lavori dell’incontro “Verso un progetto di comunicazione unitario e multimediale”, voluto da Uncs, Acec, Fisc e Corallo e rivolto ai responsabili delle realtà mediatiche diocesane, tenutosi martedì scorso a Roma, presente anche don Gesualdo Purziani, Vicario diocesano per la Comunicazionee la cultura. “I problemi – ha proseguito mons. Galantino – sono legati spesso alla fragilità delle nostre realtà, delle nostre strutture e alla fatica che facciamo ad adeguarci a quello che ci viene richiesto di nuovo, nel senso di pensare cose nuove, di pensare modalità e sinergie diverse, di avere il coraggio di scelte diverse. Al di fuori di questo orizzonte, il nostro parlare farà molta fatica”. Il Segretario generale ha confermato l’attenzione della Conferenza episco-immagini su questi temi e ha specificato di averne riferito “sia in Assemblea generale sia in Consiglio permanente”, perché quando si parla “dei nostri media non parlo solo di Avvenire, Tv2000, Sir e Inblu, ma di tutti”. Mons. Galantino ha ribadito che “non ci sono media periferici e media centrali in concorrenza tra di loro. Stiamo invece tutti insieme per vedere in quale maniera, in questo orizzonte nuovo, uniti possiamo tutti conservare la nostra rilevanza”.
“La nuova legge sull’editoria è un’occasione per ripensarsi, per scongiurare il rischio di vedere le nostre Chiese diventare afone”, ha detto don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale per la comupale nicazioni della Cei. “Sappiamo che i media locali fanno fatica – ha spiegato don Maffeis – e che la crisi fa vendere reti e chiudere testate. Ma mi è capitato di rileggere la lettera con cui il Papa ha istituito segreteria della comunicazione, ebbene, in poche righe il Papa dà il senso del nostro incontro qui oggi”. “Francesco chiede un ripensamento di tutto il sistema informativo – ha proseguito – valorizzando sì la storia, ma per procedere in avanti verso una gestione unitaria. Parole che ho ritrovato tante volte anche negli incontri preparatori a questo appuntamento”. Don Maffeis ha concluso augurando che si possano trovare “progetti sostenibili per cui chiedere finanziamenti per le nostre diocesi” e ha annunciato l’impegno della Fondazione comunicazione e cultura della Cei che “c’è ed è stato messo a bilancio per accompagnare il lavoro personalizzato di ciascuna diocesi in questa prospettiva”. Don Adriano Bianchi, presidente Acec e Fisc, individua alcuni punti fermi: “Primo, la diocesi: noi qui oggi siamo a parlare di comunicazione diocesana, dove dobbiamo attuare una prima sinergia, perché abbiamo un panorama troppo frammentato. Oggi la legge ci sprona ad attuare ciò che già il Direttorio ci invitava a fare: una sinergia tra i media, non formale, ma sostanziale”.