Relazioni che fanno bene

Guardare con occhi diversi la realtà, anche qui, per accorgersi di tante buone sorprese

Ogni tanto c’è chi chiede ai giornali di dare spazio alle “buone notizie” che la cronaca quotidiana (nera, giudiziaria, politica, ecc) spinge ai margini delle pagine dei giornali, dei notiziari e talk show televisivi.

Se soltanto ne avessimo un po’ più voglia, troveremmo eccome, tante “buone notizie” che sono tali non perché siano a lieto fine ma perché semplicemente raccontano un mondo in cui la collaborazione, il disinteresse, la solidarietà, la fiducia, la cura premurosa, non sono utopia ma realtà. Un mondo che potremmo descrivere con una parola: umano. È il mondo delle tante persone che lavorano fianco a fianco per un interesse comune, è il mondo del volontariato dei giovani e degli adulti che animano i campi estivi, di chi promuove pellegrinaggi con i malati (tra qualche giorno andranno a Loreto); è il mondo delle famiglie e degli amici che in questo tempo di vacanze ritrovano spazio e gusto per stare insieme. è il mondo degli oltre trecento giovani che regalano un po’ delle loro vacanze a Destate la festa. Ci fa bene saperlo.

Perché c’è più che mai bisogno di scommettere di nuovo sulle relazioni, in questo terribile tempo di arroganze e paure.

Distruggere la fiducia che è alla base delle relazioni personali e sociali significa distruggere la società. Nella narrazione negativa che ci sommerge, rischiamo di smarrire il senso della realtà e con esso il senso della fiducia. “Non è necessario essere credenti per riconoscersi membri di quella grande comunità che è l’umanità, dove ogni uomo ha lo stesso valore e la stessa dignità, a prescindere dalle condizioni in cui si trova”.

Lo ha detto di recente il cardinale Bassetti,intervistato sul tema dell’eutanasia. Ripartire da questa verità, interiorizzarla, riconoscerla come base comune della nostra umanità potrebbe far crescere in noi gli anticorpi in grado di reagire e respingere i semi di odio che mettendo radici distruggono noi stessi e il mondo in cui siamo. Non conviene a nessuno respirare questa aria malsana, ma ci vuole del coraggio per andare controcorrente. Ne serve tanto per continuare a scommettere sulle ‘buone notizie’ che fanno più buona la vita.

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