Ridisegnare la sanità

Welfare sociosanitario regionale: un rapporto per organizzare meglio servizi e competenze.

È stato presentato in Regione il Rapporto 2018 su “L’organizzazione dei Servizi sanitari e sociali territoriali della Regione Marche”. L’articolato documento fotografa nel dettaglio l’organizzazione del welfare sociosanitario marchigiano, nelle sue caratteristiche territoriali, nelle dimensioni dell’orientamento della domanda di salute e di partecipazione dei cittadini, nelle eccellenze e criticità e nell’integrazione tra servizi. Per armonizzare l’organizzazione e la collaborazione tra i servizi sanitari e i servizi sociali, organizzare e migliorare i servizi verso situazioni di fragilità come maternità, infanzia, anziani e disabili. L’indagine da cui nasce il Rapporto ha coinvolto i Direttori dei Distretti sanitari e i Coordinatori degli Ambiti territoriali sociali e rappresenta l’esito conclusivo di un progetto di ricerca avviato nel 2017. Tra gli obiettivi del nuovo Piano Socio – sanitario regionale, che partirà con una prima fase di confronto con i tutti i soggetti interessati, c’è quello di realizzare un piano compartecipato.

Ci sarà un incontro per raccogliere prospettive, criticità emergenti esuggerimenti. Solo in un secondo momento verrà redatto il piano vero e proprio, la cui “bozza dovrebbe essere pronta entro l’estate, ma dipenderà anche dalle interlocuzioni che avremo nei prossimi giorni” hanno detto in Regione. “C’è urgente bisogno di valutare le relazioni territoriali tra distretto e ambito in una situazione nella quale siamo disallineati”, hanno spiegato i dirigenti.

Nelle Marche, infatti, sono attualmente presenti 13 Distretti Sanitari (Pesaro, Urbino, Fano, Senigallia Fabriano, Jesi, Ancona, Civitanova Marche, Macerata, Camerino, Fermo, San Benedetto e Ascoli Piceno) e 24 Ambiti Territoriali Sociali (1 a Pesaro, Senigallia, Jesi, Civitanova Marche, San Benedetto e Fabriano, 2 ambiti a Macerata, Camerino e Fano, 3 ad Urbino e Ancona,2 ambiti e mezzo a Fermo ed Ascoli Piceno).

Una situazione di asimmetria, sia dal punto di vista geografico che di programmazione dei servizi. “Due sistemi quello sanitario e sociale che – ha detto Giovanni Santarelli, dirigente Servizio Politiche sociali Regione Marche – hanno connotazioni organizzative profondamente diverse: la sanità molto centralizzata su Asur e Regione e il sociale molto decentrato su Comuni e Ambiti; nell’ottica di armonizzare i due sistemi abbiamo avviato una serie di ricerche, questa è la prima. Poi ne seguirà un’altra sulle figure professionali, sia sociali che sanitarie”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

4 × 4 =

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.