Tra fornelli e cucina si spera in una nuova vita

di Chiara Michelon

Grazie ad un’iniziativa della Caritas diocesana, un gruppo di giovani donne africane vittime di tratta e di violenza prende parte ad un corso di gastronomia italiana

La cucina come luogo dove far lievitare l’integrazione e aprirsi la strada per un futuro di convivenza. Simone Paolucci, cuoco di professione, cucina e insegna l’Abc della cucina italiana ad alcune ragazze africane vittime di tratta e di violenza, arrivate in Italia con storie terribili alle spalle e oggi ospitate in una struttura Caritas.

Il corso, organizzato in 13 lezioni di tre ore ciascuna nella cucina della struttura, ha come scopo principale quello di dare a queste giovanissime una nuova possibilità, per trovare un lavoro, capire meglio la cultura – e di conseguenza la cucina – italiana e molti aspetti della vita quotidiana nel nostro Paese. “L’impronta del corso” spiega Simone “è partire dalla cucina guardando al futuro di queste ragazze e alla loro integrazione. Per questo sono partito dall’igiene, dalla sicurezza e dalla spiegazione delle attrezzature che si trovano in una cucina italiana, che sono diversissime da quelle dei loro Paesi di origine”. Le sette partecipanti al corso sono di varie nazionalità ma tutte africane, seguono un corso di italiano anche se parlano ancora pochissimo la nostra lingua. Hanno imparato a tagliare le verdure correttamente, senza farsi male ma con cura, a preparare il soffritto…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

5 × 1 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.