Tutti tuttologi sul web

L’editoriale di Gesualdo Purziani

Come cantava l’anno scorso a Sanremo il buon Gabbani: “Tutti tuttologi sul web”, internet ha reso accessibile con un click una mole sterminata di informazioni a chiunque e in qualsiasi momento. Questo porta un sacco di gente a dire la propria opinione o forse a sparlare di tutto e di tutti, talmente convinti da pretendere di convincere gli altri di essere in possesso della verità.

Il detto di una volta: “Collegati con il cervello, prima di aprir bocca” è valido più che mai. La rete ormai ha cambiato la nostra vita. Siamo tutti social, pronti ad intervenire su qualsiasi argomento, esprimendo comunque giudizi anche sulle banalità. E così è successo nei giorni scorsi, qui a Senigallia, tacciata di ‘razzismo’.

È stato sufficiente che un giornale locale dedicasse ben due pagine ad una difficoltà riscontrata in un posto di lavoro, e un quotidiano nazionale rilanciasse, forse senza nemmeno informarsi, che tutto il mondo mediatico si è scatenato. E in tanti a dire: ‘devono’, ‘bisogna”, ‘hanno sbagliato’, ‘non dovevano fare questo’… Preoccupa anche il Papa questa tendenza, tanto che il messaggio per la Giornata delle Comunicazioni che si celebra questa domenica è dedicato al peso delle false notizie nel costruire o distruggere le comunità.

L’esperienza insegna che spesso chi posta citazioni dotte o frasi di filosofi, teologi o pedagogisti, una volta incontrati a tu per tu dimostrano che con ogni probabilità l’ultimo testo impegnato che hanno letto era il sillabario. Allora, serve tanta umiltà e questa non è mai una conquista definitiva, ma da raggiungere ogni giorno. Ci rendiamo sempre più conto che il pericolo di pensare con la mente di un altro corre anche WiFi, senza fili. Ed è ovunque.

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