Una caramella scatena riflessioni
L’editoriale di Gesualdo Purziani
“Bambini, quando uno vi regala una caramella, cosa rispondete?”. Classica domanda dell’adulto che cerca di inculcare un po’ di buone maniere. La risposta è di quelle nette e, mentre sorridi, ti dici che i bambini hanno ancora una volta ragione!
Perché allo scontato ‘Grazie’ si è sovrapposta, molto più roboante e spontanea “Ce n’hai un’altra?”.
A pochi giorni dal Natale, mentre pedalo veloce verso la nostra scuola, in attesa di godermi lo spettacolo – che sono i bambini stessi – tra decorazioni di ogni tipo, mi è tornato alla mente questo siparietto di qualche tempo fa. E la domanda si trasforma in invocazione quando abbiamo il coraggio di dire ‘Vieni, Signore’, Maranathà!
Torna, fragile e bambino, a fare compagnia alle troppe fragilità che ci disorientano, torna a farti conoscere da chi sa che non basta a se stesso e osa aprire il cuore a Qualcuno di più grande ed affidabile. Chiediamoci se abbiamo l’entusiasmo di dire “sì, ci sto, mi metto in gioco”.
Ognuno per il proprio ruolo, per il posto che ha. Come quella giovane donna di Nazareth che accoglie la strana proposta dell’angelo quale premessa del più entusiasmante programma di vita che la storia abbia mai conosciuto. Natale è anche occasione per dirci che abbiamo più di una risorsa per proseguire in questo percorso entusiasmante e più che mai necessario. Che a dispetto delle fatiche e delle tante incomprensioni, noi ci stiamo e facciamo la nostra parte. Il sapore di quella caramella si trasformi per i bambini e per le famiglie che incrociano le nostre vite nel gusto di una vita addolcita dall’Amore più grande che si fa strada anche attraverso di noi. Che possiamo essere doni… possibilmente dolci.