Vandali ed adulti rassegnati
di Laura Mandolini
Le cronache locali raccontano quasi ogni giorni episodi di vandalismo e violenza giovanile. Tanto rumore, ma poco cambia.
Verrebbe da dire che ormai nemmeno fanno più notizia i casi di vandalismo giovane nel nostro territorio. E hanno stancato anche le cronache locali che danno enfasi a questi episodi, spesso limitandosi al solo racconto più o meno condito di particolari. Tante parole, ma non facciamo niente. O quasi.
L’allarme è scattato da tempo (i vescovi italiani l’hanno definita anni fa ‘emergenza educativa’) e noi ci ostiniamo a mettere cerotti, non cambiamo una virgola del nostro modo di essere adulti educativi ed educanti. Anzi. Mentre facciamo le solite analisi di turno, compresa questa, centinaia di ragazzi deviano sotto i nostri occhi, anche nella nostra città, in paesi vicini, vivono facendo danni a terzi e a se stessi, finché non esagerano, scatenando un transitorio putiferio mediatico che terminerà dopo qualche giorno, dopo il quale, non si smuoverà nulla, fino al prossimo gruppo, gang o branco che busserà nuovamente alle porte dei media che, viene da dire, almeno parlano di qualcosa. Nel mentre il nulla, quel nulla contro cui si trovano a combattere quotidianamente troppi adolescenti, frastornati, coinvolti nelle avvilenti proposte aggregative che quando va bene si limitano ad una sagra a forte tasso alcolico o all’elezione della ‘miss qualcosa’. Capita anche che chi denuncia questo vuoto sociale sia immediatamente tacciato di oscurantismo.
In realtà è il vuoto che trovano attorno a fare la differenza, senza nulla togliere alla responsabilità individuale. è infatti lo stesso nulla che troppi di loro hanno dentro, che devasta tutto ciò che c’è nella loro psiche, nella loro interiorità. “La violenza, il vandalismo – dicono gli esperti – le sfide nei confronti di se stessi e dello stato, non sono veramente una novità di oggi. Sono ragazzi che sanno perfettamente quello che stanno facendo, anzi lo vanno a ricercare, sono solo incoscienti e mal-educati, senza limiti, regole, senso morale, senso logico e senso di sé”. Bisogna essere attrezzati per affrontare tutto questo, ma anzitutto bisogna averne davvero voglia. Comprensibili la rabbia, le recenti dichiarazioni del Sindaco che dice di voler aumentare il numero di telecamere di sorveglianza, specialmente nelle zone più sensibili (ultimi, in ordine di tempo, gli episodi vandalici che hanno interessato Piazza 4 agosto ed altre zone del centro storico).
La deterrenza e la sanzione devono esserci. Se siamo un po’ sinceri, però, dovremmo ammettere che qualcosa si è rotto, insieme alle bottiglie vuote lanciate per strada; che in buona sostanza ci siamo rassegnati a questo degrado, cercando facili consolazioni nel definire il tutto ‘bravate’. Nell’attesa che, crescendo, questi ragazzi troveranno il loro posto e un senso più profondo dell’esistenza. Ma è a tutti gli effetti una resa!